È il direttore Luca Giavi a chiarire a WineMag.it i contorni del caso Prisecco. Dopo la sconfitta legale presso il Tribunale di Milano, il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc ha presentato reclamo nei confronti della sentenza che ha visto trionfare l’azienda tedesca Manufaktur Jörg Geiger Gmbh.
Per l’esattezza, si tratta di un reclamo al Collegio nei confronti della decisione assunta dal giudice Stefano Tarantola. Alla base del provvedimento, il fatto che «il prodotto Prisecco (bevanda analcolica a base di frutta, ndr) non è diffuso né commercializzato in Italia».
«La vicenda processuale – spiega Giavi a WineMag.it – non è conclusa. Il giudice, attraverso una sentenza di carenza di giurisdizione, non è entrato nel merito della questione. Secondo i nostri legali ci sono i margini per ribaltare il risultato».
L’ACQUISTO AVVENUTO ONLINE
A convincere i legali del Consorzio di Tutela del Prosecco a procedere a Milano è un acquisto online dell’ormai famigerata bevanda analcolica a base di frutta. «Abbastanza – commenta Luca Giavi – per far ritenere plausibile la presenza del prodotto in Italia e far cadere l’eccezione della cadenza di giurisdizione».
L’ente di Treviso ha dunque reiterato la richiesta di provvedimenti cautelari presentata per la prima volta lo scorso anno. Era per l’esattezza il 24 settembre 2020.
In quella data, secondo quanto appreso da WineMag.it, il Consorzio delle bollicine italiane più famose del mondo chiedeva di «inibire alla società Manufaktur Jörg Geiger Gmbh qualsivoglia uso, diretto e/o indiretto, in ogni modo e maniera del segno “Prisecco”». Il tutto, asserendo che il prodotto fosse «distribuito in Italia».
Ora, oltre al reclamo al Collegio avverso alla decisione del giudice Stefano Tarantola, la controversia si sviluppa anche in sede amministrativa, all’Euipo, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale.
LA CARENZA DI GIURISDIZIONE IN ALTRI SETTORI
L’organismo, che ha sede ad Alicante, in Spagna, ha già avuto modo di occuparsi di Prosecco. In particolare di quello a marchio Bottega, costretto a tutelarsi per il plagio della forma della bottiglia e dell’effetto specchiato degli spumanti Gold e Rosé Gold.
Una battaglia che ha visto trionfare la nota casa vinicola di Bibano di Godega (TV), anche innanzi al Tribunale Ue, nel 2019. E a far pesare la bilancia dalla parte degli avvocati del Consorzio, in vista del ricorso, ci sarebbero anche alcune sentenze delle Sezioni Unite, sul fronte dei trasporti e dei biglietti aerei.
Di fronte all’eccezione di carenza di giurisdizione sollevata da compagnie aeree straniere, colpevoli di aver cancellato alcuni voli di passeggeri italiani, il massimo organismo della Corte Suprema di Cassazione ha stabilito che «la giurisdizione può essere radicata nel domicilio dell’acquirente, ove la contrattazione e l’acquisto siano avvenuti interamente on line». Varrà anche il Prisecco? Ai sobri giudici l’ardua sentenza.
® Riproduzione riservata
sostieni winemag.it
Siamo una testata indipendente gratuita, ma il nostro lavoro ha un costo che la pubblicità fatica a ripagare.
Se credi nell'informazione libera e in un nuovo modo di raccontare il vino italiano, sostienici con un euro al mese.
Dello stesso autore
- Consumi in calo e ProWein 2025 in bilico: che aria tira in Germania?
- Aglianico del Vulture Docg Superiore 2020 Don Anselmo, Paternoster
- Vittoria Doc Frappato 2023 Vigna Biddine Sottana 2023, Valle dell’Acate
- La Famiglia del Vino: in Romania il concorso enologico organizzato dai Păduraru
- Denny De Vito e il Classese dell’Oltrepò: il Metodo classico Pavese al cinema
Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.